Recensione

Nell’ambito della neuropsichiatria infantile, l’approccio sonoro-musicoterapico viene considerato mezzo privilegiato per ottenere e restare in contatto con la vita affettivo-istintuale, anche per i casi più gravi, di chi ha perduto o non ha acquisito sufficienti strumenti cognitivo-relazionali: per tali situazioni sia la produzione attiva di suoni sia l’esercizio della ricezione sonora e musicale rappresentano strumenti comunicativi bidirezionali di grande utilità nell’integrare esperienze (per quanto elementari) promuovendo la complementarietà fra “dentro” e “fuori” dei vissuti somatopsichici ed incentivando quindi capacità relazionali inespresse o potenziali nel favorire anche lo sviluppo di modulazioni simboliche differenziate. Proprio perchè il sonoro ed il musicale nella psicopatologia deficitaria infantile toccano livelli arcaici preverbali, protomusicali l’intervento musicoterapico concorre alla maturazione di vissuti interiori necessari per il passaggio dall’isolamento e dalla limitazione comunicativa ai processi interattivi evoluti con la realtà ambientale.