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Nevrosi infantili e musica
Atti del Convegno di Musicoterapia di Assisi del Marzo 1984
Scheda libro
Curatore pubblicazione: Lorenzetti Loredano Matteo; Lorenzetti Loredano Matteo;
Editore: Edizioni Fonografiche e Musicali PCC
Anno: 1985
Pagine: 190
Lingua: italiano
Edizione: italiana -
Collana: Quaderni di Musica Applicata
Curatore collana: Piatti Mario
Categoria: Adolescenti; Bambini; Coralità; Disturbi del funzionamento Intellettivo; Disturbo Autistico, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo; Disturbo della Condotta; Formazione; Globalità dei Linguaggi; Psicoanalisi; Voce;
Tags: canto; competenze; esperienze; formazione; nevrosi; nevrosi infantile; psicoanalisi; relazione analitica; relazione madre-bambino; vocalità
Titolo: Guarire a suon di musica
Autore: Vaillancourt Guylaine; Vaillancourt Guylaine;
Editore: Edizioni AMRITA
Categorie: Pratiche; Metodi e Tecniche; Reparto Ospedale; Bambini; Adolescenti; Medicina palliativa; Disturbi della Comunicazione; Ritardo Mentale (handicap mentale, debolezza mentale); Comportamento Dirompente e Disattenzione; Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività; Disturbo Autistico, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo; Formazione; Abuso e violenza; Riabilitazione; Prevenzione; Benessere; Bulimia; Anoressia;
Recensione
- Cap.1 Nevrosi fra "mentale" e "istituzionale" pp. 5-12 -> Nevrosi infantili e musicaLorenzetti introduce l'argomento trattato nei vari saggi del presente volume, “Quaderni di musica applica”, nato dall'ottavo convegno di Assisi nel marzo '84. Inizia facendo una distinzione tra istituzionale e istituzione: considerando la prima «un elemento che intrappola le energie libere» che impedisce di sviluppare le potenzialità di un individuo, potendo provocare in esso stati di nevrosi. Il linguaggio musicale viene presentato come l'«elemento con il quale tentare di ripristinare una logica riorganizzatrice del rapporto mentale/istituzionale». Poi, invita i lettori a sviluppare «un'attenzione libera di pensare fuori dagli schemi» per potersi approcciare alla ricerca in modo più libero e innovativo e giungere così «verso il non pensato mai prima». Propone la definizione che da Morin del termine “pensare” che andrebbe utilizzata come spunto per il «superamento delle barriere che si innalzano tra la logica mentale e la logica istituzionale», suggerendo così di adoperare una logica dialogica che consente di attribuire «a ciascun punto osservativo la sua importanza e funzione di osservazione».
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